umbertocanovaro@ - «Non si creda che la parola “cattività”
sia soltanto sinonimo di cattiveria. Se questo fosse l’unico significato, come
spiegare che ci sono animali in cattività, oppure parlare di cattività
babilonese (degli ebrei) o di quella avignonese dei Papi? Forse che chi tiene
animali è cattivo, oppure lo erano gli ebrei
o i pontefici di Francia nel XIV
secolo? La spiegazione è diversa, perché il termine “captivus”, nella lingua
dei padri latini, sta per prigioniero, ridotto in schiavitù. È una derivazione
del verbo “capĕre” cioè, “prendere”. Infatti, i prigionieri (captivi) erano
coloro che venivano presi nelle battaglie romane e ridotti a lavorare in catene
o come servi dei patrizi, che li compravano». Umberto Canovaro