4 febbraio 2018

IL VANGELO CI PARLA. LA COERENZA, IL COMPITO DI TUTTI È VIGILARE PERCHÉ I BUONI PROPOSITI SI VERIFICHINO CON I FATTI E IN VERITÀ. “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità… I Giovanni 3,18”

ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «La parola “coerenza” non fa parte del lessico della Bibbia e ciononostante è un concetto fondamentale che attraversa tutta la Scrittura. Se il suo significato è quello di una continuità tra pensiero e azione, ecco che allora essa descrive in pieno l’identità di Dio. Chi è coerente per eccellenza se non Dio che compie ciò che ha promesso, che è fedele ai suoi propositi di giustizia, nonostante il peccato e la disubbidienza dell’umanità?  Ma cosa succede se questo criterio viene applicato agli essere umani? (…) Anche al tempo di Gesù è fondamentale che la professione di fede nel Cristo venga seguita da una scelta di vita coerente, ma il passaggio non è sempre così immediato. Per cristiani della seconda e terza generazione, la coerenza diventa un fattore decisivo per la sopravvivenza e per resistere al pericolo delle eresie (…) Se dunque la coerenza non sembra un obiettivo di facile realizzazione nella Bibbia, essa resta comunque parte della predicazione cristiana. In tempo di campagna elettorale questa parola rischia di essere sbandierata a destra e a sinistra, ma di risultare una operazione di facciata. Il compito di tutti è di vigilare perché i buoni propositi si verifichino con i fatti e in verità». Alcuni stralci di una riflessione di Marcello Salvaggio, Pastore evangelico