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Fonte
Unione delle Chiese metodiste e valdesi - «La parola “coerenza” non fa parte del lessico della Bibbia
e ciononostante è un concetto fondamentale che attraversa tutta la Scrittura.
Se il suo significato è quello di una continuità tra pensiero e azione, ecco
che allora essa descrive in pieno l’identità di Dio. Chi è coerente per
eccellenza se non Dio che compie ciò che ha promesso, che è fedele ai suoi
propositi di giustizia, nonostante il peccato e la disubbidienza dell’umanità? Ma cosa succede se questo criterio viene
applicato agli essere umani? (…) Anche al tempo di Gesù è fondamentale che la
professione di fede nel Cristo venga seguita da una scelta di vita coerente, ma
il passaggio non è sempre così immediato. Per cristiani della seconda e terza
generazione, la coerenza diventa un fattore decisivo per la sopravvivenza e per
resistere al pericolo delle eresie (…) Se dunque la coerenza non sembra un
obiettivo di facile realizzazione nella Bibbia, essa resta comunque parte della
predicazione cristiana. In tempo di campagna elettorale questa parola rischia
di essere sbandierata a destra e a sinistra, ma di risultare una operazione di
facciata. Il compito di tutti è di vigilare perché i buoni propositi si
verifichino con i fatti e in verità».
Alcuni
stralci di una riflessione di Marcello Salvaggio, Pastore evangelico