lomarchetti@ - «Quando
andò alla visita militare e gli chiesero il mestiere, lui rispose: "Faccio
il candullo". Cioè era mantenuto dai genitori. Quando uscì dalla scuola
mineraria scelse di andare alla Bisarca dove l’unico lavoro era pigiare i
bottoni dei nastri trasportatori, mentre i suoi compagni di corso chiesero di
andare chi all'officina aggiustaggio, chi con gli elettricisti, chi con gli
autisti ecc. Insomma cercarono di specializzarsi. Era rimasto celibe. Non si
era mai sposato perché all'epoca una moglie doveva essere mantenuta e poi
avrebbe messo al mondo dei pargoletti con tutti annessi e connessi, insomma...
problemi! Nei pomeriggi estivi passeggiava per la via di Rio o sulla Terrazza
degli Spiazzi vestiva in modo impeccabile, grazie al perfetto lavoro della
sorella con la quale viveva. E andando in giro abbordava qualche turista alla
quale dava ad intendere di essere un lupo di mare e le narra di tempeste nel
Golfo di Leone, naufragi a Pensacola, e amori consumati nei casini di
Marsiglia. Tutte avventure vissute, però, solo nella fantasia di un terragnolo, "attaccato a questo scoglio come le lampate (patelle)". Un giorno un’attempata
signora fiorentina gli domandò: “Mi scusi, ma questo a un uomo si può chiedere,
quanti anni ha?”. Lui, lesto, rispose: “Ne ho settantatré”. E lei di rimando: “Non
si direbbe, li porta proprio bene!”. “E lei quanti me ne dà?”. Chiese lui, e lei
rispose: “Io gliene darei per lo meno dieci di meno”. Quest’ultimi, in realtà,
erano gli anni del nostro uomo, così come risultava nel registro anagrafico. A
lui questo fatto piacque così tanto che lo replicò con altre donne e si accorse
che funzionava, così ci andò avanti per altri anni ancora». Lorenzo M.