8 giugno 2025

FURBATA ANAGRAFICA: “Quanti anni ha? Ne ho 73, e lei quanti me ne dà?”

lomarchetti@ «Quando andò alla visita militare e gli chiesero il mestiere, lui rispose: "Faccio il candullo". Cioè era mantenuto dai genitori. Quando uscì dalla scuola mineraria scelse di andare alla Bisarca dove l’unico lavoro era pigiare i bottoni dei nastri trasportatori, mentre i suoi compagni di corso chiesero di andare chi all'officina aggiustaggio, chi con gli elettricisti, chi con gli autisti ecc. Insomma cercarono di specializzarsi. Era rimasto celibe. Non si era mai sposato perché all'epoca una moglie doveva essere mantenuta e poi avrebbe messo al mondo dei pargoletti con tutti annessi e connessi, insomma... problemi! Nei pomeriggi estivi passeggiava per la via di Rio o sulla Terrazza degli Spiazzi vestiva in modo impeccabile, grazie al perfetto lavoro della sorella con la quale viveva. E andando in giro abbordava qualche turista alla quale dava ad intendere di essere un lupo di mare e le narra di tempeste nel Golfo di Leone, naufragi a Pensacola, e amori consumati nei casini di Marsiglia. Tutte avventure vissute, però, solo nella fantasia di un terragnolo, "attaccato a questo scoglio come le lampate (patelle)". Un giorno un’attempata signora fiorentina gli domandò: “Mi scusi, ma questo a un uomo si può chiedere, quanti anni ha?”. Lui, lesto, rispose: “Ne ho settantatré”. E lei di rimando: “Non si direbbe, li porta proprio bene!”. “E lei quanti me ne dà?”. Chiese lui, e lei rispose: “Io gliene darei per lo meno dieci di meno”. Quest’ultimi, in realtà, erano gli anni del nostro uomo, così come risultava nel registro anagrafico. A lui questo fatto piacque così tanto che lo replicò con altre donne e si accorse che funzionava, così ci andò avanti per altri anni ancora». Lorenzo M.