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- Fonte: intervista del Sindaco Renzo Galli a Rita Blando (tenews.it) - Parco minerario. La Provincia mette in
vendita le quote delle partecipate. Pensate di poterle acquisire voi (o anche
voi)? Che succederà? «La nostra
proposta al presidente della Provincia era un'operazione di aumento di
capitale, con un conferimento per devoluzione. Fatta questa cosa, il passo
successivo sarebbe stato avvalersi di un advisor per preparare un progetto di
impresa, perché Parco potrebbe rappresentare davvero uno strumento essenziale
di sviluppo, su quattro filoni: quello turistico-ludico, come per il trenino,
gli ambienti per ospitare studiosi, e poi l'aspetto degli appassionati (la
ricerca dei minerali, i seminari) e poi gli scavi per poi vendere i minerali. Fatto
questo, si pensava dunque a una privatizzazione parziale, con un soggetto
gestore che porti avanti questi progetto. L'aumento di capitale sarebbe
ipotizzabile in 2-300mila euro, e la partecipazione sarebbe Provincia 2% e
Comune 98%. Io avrei messo la partecipazione sul mercato tenendo sempre la
quota di maggioranza». Questa è
l'intenzione vostra, poi? «Ma la Provincia
ha comunicato che intendeva subito liberarsi delle sue quote, il 75,42%. Ma non
si è preoccupata di presentare un progetto, ma soprattutto ha lasciato a noi la
patata bollente, per esempio il problema dei livelli occupazionali. Il
pericolo, con un'operazione del genere, è un manovra predatoria. Il Parco per
11mila euro uno se lo può anche comprare, ma poi vedendo la situazione che si
fa? Il rischio, per come è stata presentata l'operazione, è svuotare tutto,
vendere e chiudere battenti».