RIFORMISTI ALL’ELBA: risventolare le belle bandiere dei poteri e delle autonomie locali e… senza “il cappello in mano”
marchetti.lorenzo@tiscali.it - Chi vive su un'isola è portatore di un valore aggiunto e dispone di una risorsa unica: la storia, la cultura e i beni naturali. I riformisti sono orgogliosi di mettere a reddito quello che qui c’è e altri non hanno». Io sono riformista perché voglio salvaguardare i poteri e le autonomie locali. Oggi, anche all’Elba, i riformisti si sono riappropriati delle loro belle bandiere abbandonate dal centrosinistra per troppo tempo! Questo ritardo ha consentito alla destra nostrana di agitare i drappi di un egocentrismo localistico e municipalista, tanto negativo quanto devastante, per poi ripiegarsi alle volontà dei dirigenti fiorentini. La società elbana, al contrario, ha bisogno di donne e uomini solidali e coesi, con le idee chiare sull’avvenire dell’Isola, e quindi autorevoli, capaci non solo di mugugnare, ma in grado di confrontarsi «senza il cappello in mano» con gli altri livelli istituzionali nazionali, regionali e provinciali. Una classe dirigente pragmatica nelle scelte di governo, ma che sappia dire ai cittadini sì o no netti e chiari. Questi sono i riformisti all’Isola d’Elba.