10 agosto 2009

LA NOTTE DI SAN LORENZO: una tradizione di desideri e d’auspici. Auguri a tutti quelli/quelle che si chiamano come me

marchetti.lorenzo@tiscali.it - La notte del 10 agosto i nostri occhi si rivolgono speranzosi al cielo, per cogliere al volo una stella cadente. Questa notte è dedicata al martirio di San Lorenzo, si crede, infatti, che si possano avverare i desideri di tutti coloro che scorgono una stella cadente. Nella tradizione popolare, le stelle del 10 agosto, sono chiamate “i fuochi di San Lorenzo” poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire. Se scientificamente la caduta delle stelle è da attribuire al passaggio degli asteroidi della costellazione Perseo, culturalmente la pioggia di stelle è stata elaborata in modo più poetico. Questa tradizione è così radicata che anche Giovanni Pascoli vi dedicò la poesia "Dieci Agosto", in cui rievocò la morte del padre ucciso in un'imboscata proprio quel giorno: «San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto: l'uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell'ombra, che attende, che pigola sempre più piano (…)». La notte di San Lorenzo è anche il titolo del film dei fratelli Taviani: un affresco della campagna toscana dell'agosto del 1944 che fa da sfondo ad uno dei tanti episodi di ferocia e crudeltà nazifascista, raccontato guardando tuttavia alle tenerezze, agli eroismi e alla paura, ma soprattutto alla speranza della gente comune.