25 agosto 2009

PD VERSO IL CONGRESSO, con Franceschini per un partito di centrosinistra in un sistema bipolare

ilvicinato@libero.it - Non torneremo indietro ai centro-sinistra con il trattino o ad altre alchimie politiche che la gente non capisce. Ipotizzarlo, come altri fanno, significa dichiarare fallita l'esperienza del Partito Democratico in quanto il superamento della divisione dei compiti fra centro e sinistra esiste già da tempo nel nostro popolo fin dai tempi dell'Ulivo. Questo schema appartiene ad un dibattito tutto politicista e di ricerca del potere a tutti i costi, che non tiene conto della strada di questi ultimi dieci anni. Per noi il PD è un partito di centrosinistra per sua natura, un partito che ha una potenzialità espansiva e che dalla sua forza può guardare a tutta l'area progressista per alleanze basate sui programmi. Franceschini dice: “non torneremo nemmeno indietro a scelte politiche né accetteremo leggi elettorali che spostino dopo il voto la scelta delle alleanze sottraendo ai cittadini il diritto di conoscerle o sceglierle prima”. E' pericoloso, come afferma Bersani, ricercare il dialogo dopo il voto attraverso l'orientamento di tutte le forze politiche e parlamentari interessate. Altri oppositori lo vogliono multipolare e questo significa tornare a pensare ad una sinistra, minoritaria nel paese, che cerca un'alleanza con il centro o peggio ancora ad una esperienza simile a quella già vissuta con il governo Prodi e l'Unione che è stata una debolezza e non una forza.