28 settembre 2009

ELBA 2002–2005, ALCUNI APPLAUDIRONO, ALTRI PIANSERO, I PIÙ GUARDARONO INEBETITI. Le prime inchieste partirono da Marina di Campo

marchetti.lorenzo@tiscali.it - L’altra sera seguivo AnnoZero, parlavano di escort, veline, cene e viaggi: tutti mezzi per corrompere i potenti. Una similitudine con la situazione dell’Isola d’Elba agli inizi di questo millennio. Sono andato a cercare nella mia rassegna stampa telematica. Sul computer è apparsa l’interrogazione presentata il 4 Dicembre 2003 ai ministri dell’interno e della giustizia dalla deputata Angela Napoli di Alleanza Nazionale e, scorrendo quel testo, ho avuto il quadro di quelle tristi vicende isolane. Tutto partì da Marina di Campo e fu proprio A.N. a creare quel clima di sospetto che, chiotto chiotto, piano piano, dilagò in tutta l’isola. Era il 2 luglio 2003 quando l'Ingegnere Luigi Caselli, responsabile dell'area tecnica di quel comune, fu arrestato con l'accusa di turbativa d'asta. L’on. Napoli, prontamente, plaudì per l’operazione condotta dalla guardia di finanza: «I numerosi attestati di ringraziamento pervenutimi da parte dei cittadini di Campo nell'Elba, dopo la presentazione dell'atto ispettivo parlamentare, mi danno la conferma della bontà dello stesso (…) Ritengo altresì, che il prefetto di Livorno, a questo punto, non possa esimersi da un adeguato controllo degli atti amministrativi». E così, da una palla di neve, si originò una valanga. Nacque Elbopoli: alcuni applaudirono, altri piansero, i più, come me, guardarono inebetiti. Intanto il giustizialismo si insinuò in frange sempre più ampie della società elbana. (prosegue) Lorenzo Marchetti