12 ottobre 2009

ELBOPOLI. “Sono contento di essere uscito dal partito prima che tu ne diventassi segretario, almeno mi sono risparmiato questa umiliazione”

marchetti.lorenzo@tiscali.it - Ho ricevuto una mail con la premessa “Non Pubblicare”. La pubblico ugualmente, omettendo tuttavia la firma dell’estensore: «Sono contento di essere uscito dal partito prima che tu ne diventassi segretario, almeno mi sono risparmiato l'umiliazione di vedere qualcuno che pure a nome mio chiedeva perdono a quella gente, di cui non ti dico realmente cosa penso visto che ti sei messo così clamorosamente dalla loro parte». Mi pare giusto ricordare come io sia sempre stato dalla parte degli onesti, ma dei ladri no! Qui "confesso" che durante i fatti di Elbopoli (piaccia o meno questa, oramai, è la definizione entrata nel gergo comune) non ho peccato in pensieri (come ha scritto, pur senza nominarmi, il mio amico Sergio su Elbareport), ma nemmeno in parole e opere, tuttavia, in omissioni sì! Nel senso che per esprimere pubblicamente la mia opinione, ho aspettato troppo tempo. Ho scelto, però, un momento non sospetto: il dibattito congressuale del Pd si è concluso, le ultime elezioni si sono tenute in primavera e le successive si svolgeranno il prossimo anno. Non mi considero una mosca bianca perché accetto sempre le sentenze della magistratura, qualunque esse siano, poiché, per me, le toghe sono tutte dello stesso colore! Dietro le loro sentenze non vedo, e non ho mai visto, complotti. Non guardo, così come non ho mai guardato, fatti o sentenze come fossero le frecce dell’automobile: ora sì, ora no. Perciò non sono d’accordo con quei politici che sono giustizialisti o garantisti in base al colore partitico degli imputati. Sono contro a chi emette sentenze di condanna, ma anche di assoluzione, ancor prima dei giudici. Sono contrario all’uso, diretto o indiretto, delle “carte bollate” quale strumento di lotta politica, così come lo sono delle lettere anonime spedite all’autorità giudiziaria per posta ordinaria o, modernamente, via e-mail. Credo di non essere il solo a tenere questo atteggiamento, sia fra i diessini elbani che hanno contribuito alla nascita del Partito Democratico, sia tra coloro che provenendo da esperienze differenti (politiche, associative o senza tessera), oggi militano nel Pd. Mi pare, fra l’altro, d’interpretare il senso comune di tanti cittadini dell’Isola d’Elba. Lorenzo