22 novembre 2009

L'UNITÀ DI DIO: il socinianesimo è antitrinitario, ma naviga nell’alveo della cristianità. Perché questa non è una contraddizione

sardellimichela@gmail.com - Il socinianesimo appartiene alla storia delle chiese cristiane, questa non è una contraddictio in terminis, anche se i due misteri principali del cristianesimo sono l’incarnazione del Verbo e la trinità di Dio. I seguaci di Fausto Socini, tuttavia, sostengono l'unità di Dio, poiché asseriscono come lo Spirito e il Verbo non siano persone distinte bensì le manifestazioni di un unico essere: Dio padre creatore. L'incarnazione del Verbo, infatti, è avvenuta in Cristo e, in conseguenza di ciò, Gesù di Nazareth è degno di essere adorato giacché ha vissuto, agito e insegnato secondo le intenzioni del Padre di cui è «il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo… Matteo 17:6». La riforma protestante originariamente restò fedele al dogma trinitario, ma pose le premesse della sua negazione sostituendo il soggettivismo del credente all’autorità della chiesa. Quindi scatenò le reazioni umanistiche antitrinitarie che, partendo da Firenze, coinvolsero l’intero occidente. Il Socinianesimo riprende la cristologia ariana. Lelio Socini (1562) seguiva la corrente dello scetticismo umanista. Viaggiò per tutta l’Europa e Calvino lo raccomandò al principe Nicola Radziwill in Polonia, ove ribolliva lo spirito innovativo religioso e la libera diffusione e convivenza di tutte le correnti riformate, anche molto diverse e contrarie tra loro. Fausto Socini (1604) seguì le orme dello zio e si recò presso i “Fratelli Polacchi”. Sposò una giovane nobile del posto e grazie all’aiuto della nobiltà liberale polacca riuscì ad evitare l’espulsione, ma nel 1638 la sede principale sociniana che era a Rakow fu chiusa. Nel 1794 i “Cristiani Liberali” si stabilirono negli Stati Uniti d’America ove fondarono circa 500 chiese, con 500 ministri e 60.000 fedeli.