RIFORMA DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI. Usciamo dagli slogan elettorali e vediamo di capirci un po’ di più. La scelta del socio privato (1)
ilvicinato@libero.it - Il cosiddetto Decreto Ronchi (legge 135/2009) prevede, fra l’altro, che la gestione dei servizi pubblici locali sia conferita “in via ordinaria” a favore di società (in qualunque forma costituite) o di imprenditori individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, oppure direttamente a società a partecipazione mista (pubblica e privata), a condizione che la selezione del socio avvenga, anch'essa, mediante procedure competitive ad evidenza pubblica. In questo caso, al socio privato saranno affidati specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio, nonché l'attribuzione di una partecipazione non inferiore al 40%. Mentre la gestione in house (a totale capitale pubblico) sarà consentita soltanto in deroga e dietro parere preventivo dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Questa modalità di affidamento ha carattere eccezionale, tant’è che deve essere adeguatamente motivata da “situazioni eccezionali che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace ed utile ricorso al mercato”. Le gestioni dovute ad un affidamento “in house” cessano alla data del 31 dicembre 2010. (continua)