sardellimichela@gmail.com – «Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio”… Matteo 26, 26-29». Il Nazareno, il cui compito è stato quello di rivelare Dio agli uomini, permettendo così loro di raggiungere la salvezza seguendo il suo progetto, non poteva certo immaginare che l’interpretazione di quel suo gesto di testimonianza fraterna, sarebbe diventato motivo della divisione nella sua Ecclesia. La Cena del Signore, infatti, sia per i cattolici che per gli ortodossi è la trasformazione sostanziale del pane e vino nel corpo e sangue di Gesù di Nazareth (transustanziazione), per i luterani vi è una presenza reale (consustanziazione), ma non la trasformazione. Per i calvinisti, invece, la presenza è solo spirituale, mentre per i sociniani è un gesto di condivisione con la Parola di Cristo. Buona domenica, Michela