PIANOSA DEVE RITORNARE AL COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA: basta coi ponti levatoi tirati su a discrezione del Castellano (1)
ilvicinato@libero.it - Ci voleva un cognome col pedigree come quello di un Berlinguer per risvegliare l’assessora Bramerini sul tema Pianosa, come se prima non fosse esistita. E allora il solito giro di frasi fatte e luoghi comuni senza mai affrontare il “core business“, come si dice ora, e cioè che Pianosa fa parte integrante di un comune elbano, Campo nell’Elba, della ex Comunità dell’Arcipelago Toscano, della Provincia di Livorno e quindi anche della Regione Toscana: non è un laboratorio per le sperimentazioni dell’uomo del Parco, né tantomeno per i fautori del nucleare o per gli amanti dei tempi passati carcerari, ma potrebbe essere un motore dello sviluppo non solo turistico dell’Arcipelago toscano e una ricchezza da utilizzare da parte dei legittimi proprietari. Pianosa deve ritornare al comune di Campo nell’Elba, basta coi fossati intorno al Castello, basta coi ponti levatoi tirati su a discrezione del Castellano, basta coi numeri contingentati ma soprattutto basta col decadimento fisico e ambientale dell’isola più bella dell’Arcipelago. Pianosa deve ritornare nella disponibilità del Comune di Campo e della Comunità dell’Arcipelago senza più i vincoli degli usi civici e del demanio di qualunque genere e poi sarà il Comune che con i suoi rappresentanti eletti democraticamente, d’intesa con le altre istituzioni del territorio a deciderne la sorte e risponderne dell’utilizzo che sarà comunque certo migliore di quello ad oggi praticato, senza interventi come se fosse una colonia, quando del Governo, quando del Parco mai dei cittadini campesi o elbani in genere. Gabriele Orsini (prima parte)