Si riaffaccia l'ipotesi di un ruolo politico per Roberto Saviano. Che ne pensa Walter Veltroni?
ilvicinato@libero.it – «Il successo di "Vieni via con me" conferma l'esistenza di una nuova maggioranza silenziosa che non ne può più di una politica rissosa, pesante, inconcludente, che si è stancato di Berlusconi e del suo universo orrendo. È una maggioranza di italiani che vorrebbe girare pagina e ogni volta che può esprimersi si esprime, stavolta con un programma tv. È un fatto culturale prima che politico, il segno di un'inversione di tendenza. Roberto Saviano è l'espressione di questo mondo che tiene alla legalità e non capisce perché uno scrittore venga sfidato da autorità che dovrebbero essere al suo fianco, perché debba prendersi gli insulti di Maroni e Berlusconi. Ho affetto e stima per Roberto, so come vive, so che ogni volta che i governanti anziché stargli vicino lo scagliano lontano aumentano per lui isolamento e solitudine. Ma so anche che Saviano non è politicamente collocabile. È trasversale, perché la legalità costituisce un pre-valore, che dovrebbe essere comune a tutti». (da un’intervista al Corriere della Sera)