marchetti.lorenzo@tiscali.it - La nuova viabilità coinvolge nel suo tracciato i siti di maggior pregio del compendio e taglia in due i percorsi di visita organizzati dal Parco Minerario, impedendo così che questi continuino a essere una meta sicura per semplici turisti, scolaresche, studiosi, appassionati della natura o della mineralogia che a piedi o col trenino vanno, accompagnati dalle guide ambientali, alla scoperta dei tesori nascosti in questo territorio. La strada di variante all’abitato di Rio Marina, pertanto, non è certamente uno strumento che può favorire la riscoperta di questa parte dell’isola, troppo spesso ignorata nella sua straordinaria identità: il connubio irripetibile di mare e ferro. Si tratta di una questione troppo seria che merita soprattutto l’onestà intellettuale di ammettere che questo patrimonio, fatto conoscere grazie al Parco Minerario, non può essere attraversato da una viabilità che consente, anzi favorisce, il continuo passaggio di moto, auto, camper, camion, pullman con tutto quello che ne consegue, compresi i lanci dal finestrino di ogni bendidio, e che oltre a tagliare in due la Miniera di Rio, verrebbe meno alle norme di polizia mineraria. Sarebbe un imperdonabile errore quello di rompere l’equilibrio tra le esigenze di sviluppo e quelle di tutela di un patrimonio storico e scientifico che tutto il mondo c’invidia. Lorenzo (M)