ilvicinato@libero.it - «Conosciamo tutti la parabola di Gesù, il cui protagonista, baciato da una fortuna molto più grande di quel che avrebbe mai sperato, una raccolta di messi così abbondante da rendere insufficienti i granai già in uso, progetta di costruirne di più capaci e pregusta una lunga vita piena di agiatezze e priva di preoccupazioni. Ci sono stati in ogni tempo, e ci sono anche oggi, nababbi che nuotano nell’oro e non conoscono affanni. È difficile immaginare che queste persone si lascino sfiorare dalla preoccupazione per chi, per assicurare un tetto sulla testa propria e su quella dei figli, si fa occupante abusivo di una casa. Ma a queste contraddizioni la vita ci ha assuefatti, e le viviamo tra la rassegnazione e l’indifferenza: tanto, noi che ci possiamo fare? Torniamo al protagonista della parabola. È un uomo che si tiene lontano da Dio e lontano dal suo simile. È un uomo solo, che ha per sé soltanto la compagnia di se stesso e della sua ricchezza». L’intera riflessione del Pastore Salvatore Ricciardi è pubblicata sul sito: www.chiesavaldese.org