ilvicinato@libero.it – Il Generale Conte Drouot era uno dei fedelissimi che avevano seguito Napoleone nell'esilio e ne godeva la particolare fiducia. La sua competenza nei metodi di estrazioni del ferro e della sua lavorazione, pur essendo arretrata di circa un decennio, emerge chiaramente dai suoi rapporti. L'Imperatore, nella fase iniziale, riteneva il progetto di costituire all'Elba un centro di produzione di ferro destinato a grande rinomanza, potendosene regolare la fabbricazione con mezzi di scelta del minerale irraggiungibili dai concorrenti che non disponevano di miniere di fronte al forno fusorio. Dello stesso avviso non fu il fido consigliere Drouot, che diede a Napoleone quegli elementi che lo portarono a comprimere il personale slancio per le nuove imprese, e quindi a iniziare un’opera destinata a sicuro insuccesso. Se ripensiamo alle condizioni in cui avrebbe dovuto svolgersi la progettata industria nell'Isola d'Elba quasi completamente denudata delle primitive foreste dalle devastazioni operate dagli antichi fonditori locali di ferro e di bronzo, e pressoché priva di corsi d'acqua, non possiamo fare a meno di convenire con la decisione finale dell'Imperatore. (fine quinta parte)