25 maggio 2011

LA DISUNIONE ELBANA, e le vittime di autolesionismo

ilvicinato@libero.it - «Carissima Cheti, credo che siamo un po' tutti vittime di autolesionismo. Come ti sarà certamente noto in questi ultimi anni ho avuto gravi problemi di salute. Non ho notato la malasanità di cui tutti parlano. L'elicottero, nonostante il tempo inclemente, mi ha portato, nel giro di poche ore dall'ictus che mi aveva colpito, nel primo centro di rianimazione disponibile. Ho avuto buone cure riabilitative, ho trovato disponibilità nel medico di base e negli specialisti con i quali sono venuta in contatto, ed i tempi di attesa per visite o esami non sono mai stati troppo lunghi. Anche la scuola elbana, grazie al lavoro dei dirigenti, dei docenti e del personale ATA, non funziona peggio delle scuole del continente. Nessuno lascia però trapelare il messaggio che, oltre ad essere penalizzati dall'insularità, gli Enti locali, Provincia e Regione, cercano sempre, per quanto di loro competenza, di rimediare ai disagi causati dalla politica suicida di questo Governo, che non ha capito che il futuro di uno Stato sta negli investimenti nel campo dell'Istruzione. L'unico problema causato dalla disunione è quello di aver consegnato i trasporti marittimi, che per noi sono essenziali, ad un imprenditore che opererà in regime di monopolio, e che, a parer mio, recherà danno gli elbani,nel periodo invernale, se tutti i comuni, uniti, non chiederanno adeguate garanzie. Spero che dai banchi dell'opposizione possiate far sentire la vostra voce, a beneficio di Rio Marina e di tutta l'Elba». Un abbraccio, Ornella (V)