SERVETO: non una sola parola si trova in tutta la Scrittura né riguardo la Trinità, né sulle persone, né sull'essenza, né sull'unità dei vari esseri
sardellimichela@gmail.com – Michele Serveto (1511–1553) ribadisce l'unità di Dio, essendo lo Spirito e il Verbo non persone, bensì sue manifestazioni. Per Serveto, infatti, Gesù di Nazareth merita essere adorato, non già perché sia una delle tre persone che costituiscono l'unica essenza di Dio, ma perché egli, vero uomo, è un uomo divinizzato da Dio: «Io non separo Cristo e Dio più che una voce è separata da chi parla e un raggio di luce dal sole. Cristo è il Padre come la voce è chi parla. Vi è un tremendo mistero nel fatto che Dio possa unirsi con l'uomo e l'uomo con Dio. Una sorprendente meraviglia, nel fatto che Dio abbia preso per sé il corpo di Cristo al fine di fare di lui la sua dimora speciale. E poiché il suo Spirito era totalmente Dio, è chiamato uomo. Non meravigliatevi del fatto che quel che voi chiamate umanità io lo adoro come Dio, poiché voi parlate dell'umanità come se essa fosse vuota di spirito e pensate alla carne secondo la carne».