ilvicinato@ - «Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in
pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde
la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella
casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia… Matteo 7, 24:25».
Alcune
delle pagine più belle di tutti i Vangeli, forse di tutta la Bibbia, sono
contenute nei capitoli del Vangelo di Matteo (dal 5 al 7) in cui Gesù, salito
su una piccola altura, cerca di insegnare alle folle e ai discepoli il senso di
una vita spesa per gli altri, e la via, stretta e faticosa, per accedere alla
felicità. Nelle sue parole, come accade sovente contraddittorie e paradossali,
Gesù insegna che occorre mostrare da un lato la fedeltà ai comandi del Signore,
ma dall’altro occorre vivere nell’intimità, silenziosamente, le proprie scelte
interiori e la propria preghiera. Solo così sarà possibile e avrà senso una
obbedienza alla Legge che non sia vuota formalità ma prova di se stessi, della
possibilità di vivere una vita orientata a fare il bene anche nei confronti del
nemico. Prova troppo ardua per degli esseri umani? Prova impossibile? Proviamola!