claudiofrontera@ - «Sono d’accordo con Andrea Romano e con
il suo recente intervento sul Tirreno: anch’io penso che il Presidente Kutufà
abbia fatto bene a difendere la nostra comunità in una fase di passaggio
delicata e incerta. Forse c’è stata qualche espressione impropria, ma è
importante che un territorio, nel momento in cui viene sottoposto a revisione
il suo ordinamento istituzionale, senta la presenza di una rappresentanza,
anche se, talvolta, non del tutto condivisibile. Molto più pesante è l’assenza
della rappresentanza e il silenzio, quando si manifestano durante un periodo
delicato e di cambiamento. L’operazione riordino delle Province era, va detto,
partita assai male: dettata da esigenze più d’immagine che di sostanza (l’unica
seria ricerca effettuata in merito dalla Bocconi attesta che anche l’abolizione
dell’Ente Provincia, dal punto di vista della spesa pubblica darebbe scarsi
risultati). E’ stata imposta con la motivazione della spending review, ma tutte
le riforme dell’ordinamento hanno senso e danno frutti solo se nascono da
progetti di cambiamento del sistema istituzionale e non da mere esigenze di
cassa. Quando si parte così non si ottengono di solito, né riforme efficaci, né
risparmi importanti, ma solo pasticci. Comunque adesso si parla, nel Decreto
del Governo, di “riordino” e non di “accorpamento” o “soppressione”: da
un’impostazione grossolana e meccanica si passa ad una operazione più complessa
e (forse) più seria». Claudio (F)