ilvicinato@ - «Con l’annessione alla Francia peggio di come siamo messi ora non potrebbe andare. Tanto vale provare. E se la cosa dovesse riuscire nel 2014, insieme alle celebrazioni programmate per ricordare il bicentenario dello sbarco di Napoleone all’Elba, potremmo anche festeggiare l’annessione ai territori francesi. Ci rendiamo conto che stiamo sognando un destino impossibile e che come tutti i sogni anche il nostro va letto al contrario. Per far diventare l’Elba territorio dello Stato francese occorrerebbe innanzi tutto una forte “strategia comune” dei primi cittadini. E dunque smettiamo di sognare… e di scherzare!». Con queste parole si conclude il lungo articolo di Giovanni Fratini dove, fra l’altro, ha ridicolizzato le voci confuse e sparpagliate degli 8 sindaci dell’Isola dell’Elba in merito all’ormai prossimo accorpamento delle province d’Italia. Ma che dire del sindaco di Piombino che già scorgeva il “Porto della Toscana Meridionale? A mettere un po’ d’ordine nella discussione è intervenuta la deputata del territorio Silvia Velo la quale, serenamente e pacatamente, ha ricordato ai suoi conterranei della Val di Cornia e a noi isolani come la spending review non permetta l'accorpamento delle province con il contemporaneo distaccamento di comuni per aggregarli ad un'altra provincia. Insomma, con Livorno siamo uniti sin dal 1851, ben prima dell’Unità d’Italia e, almeno per il momento, il destino di noi elbani è strettamente legato a quello dei livornesi: «Se vòi fa’ come ti pare, ma a Livorno devi restare… ganzo de’! Si sta meglio vì che sotto ar filobusse».