1 settembre 2012

A) METTI L’ARRIVO DI UN VIAGGIATORE AL CAVO, DUE SECOLI FA… "ammira la chiesa romanica di San Menna, simile ad altre che ha incontrato nelle sue peregrinazioni elbane, come quelle di Santo Stefano alle Trane, di San Giovanni e di San Lorenzo"

gisecat3@ - «Le antiche mappe, a chi le osservi con attenzione e curiosità, possono raccontare storie interessanti. Come quella di un viaggiatore (o turista ante-litteram), che si trovi, prima del 1840, a percorrere l’ultima tappa di un excursus cultural-religioso nei pressi dell’ultimo sito elbano segnato sulla carta, quello più vicino alla prospiciente costa toscana, e che a quella guarda con affettuoso distacco. Tale pellegrino immaginario, dopo aver visitato le principali “stazioni” del suo girovagare, è giunto ora a nord-est e vuole percorrere il tratto di mulattiera che dalla Marina di Rio porta verso una “campagna”, come l’hanno definita i locali, ben coltivata, con case sparse e acqua in abbondanza, con verde di macchia mediterranea alle spalle e azzurro di mare davanti. Dalle Paffe, il nostro si incammina lungo la Via di Capo Pero per entrare nel Golfo del Cavo guadando il Fosso Baccetti: alla foce, infatti, tale rivo è sprovvisto di ponte e non si può evitare, per attraversarlo, di bagnarsi i piedi a causa delle recenti piogge. Immaginiamo però che sia primavera, tutt’intorno a lui, e che a rallegrargli il viaggio ci sia il chiasso degli uccelli e lo stormire di un vento tiepido. Insomma speriamo che la natura e le condizioni climatiche gli siano propizie e che il suo umore sia decisamente buono. Il guado non è dunque un problema per lui che è ancora giovane e in buona salute. Oltrepassato il fosso, si permette una sosta: vuole contemplare il mare che gli si apre di fronte come una promessa e scrutare con attenzione, alla sua sinistra, i ruderi ancora in buone condizioni, con i muri in piedi e l’abside intatta, della chiesa romanica di San Menna, simile ad altre che ha incontrato nelle sue peregrinazioni elbane, come quelle di Santo Stefano alle Trane, di San Giovanni e di San Lorenzo». Maria Gisella Catuogno Fine 1° Parte