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- Daniele Monreale IV Sirio/ITCG Cerboni: «Venerdì 17
Maggio, Monsignor Carlo Ciattini, vescovo della diocesi Populonia-Piombino, è
venuto ad incontrare i ragazzi delle classi 4° e 5° dell'istituto ITCG Cerboni.
Il motivo di questo incontro è stato
affrontare il tema "etica ed economia". All'interno dell'aula
magna l'atmosfera si è fatta subito interessata e attenta all'ascolto. Entrati
nel vivo del dibattito, si è
discusso il tema della famiglia come prima impresa del sistema economico, approfondendo, anche
tecnicamente, le caratteristiche di quest'ultima dove la solidarietà e la
responsabilità dei componenti sono illimitate per il fatto che essa è una cellula sociale di persone i cui
rapporti si basano su fiducia e verità. Partendo da questa base si può arrivare
alla relazione fra etica ed economia nella società vera e propria Assai
interessanti sono stati i punti toccati da monsignor Ciattini quali
l'emarginazione, la gratuità, l'educazione e l'uomo come soggetto attivo
dell'economia e non solo come produttore. È stata analizzata la differenza fra
la realtà economica degli anni '50, concentrata sul settore primario, con
quella di oggi che invece cavalca il settore secondario e l'ormai affermato
terziario, cioè quello dei servizi. Sin da subito il conduttore del dibattito
ha inserito commenti di natura religiosa, affermando che la chiesa non ha molto
da offrire all'economia se non
ricordare e mettere in evidenza l'importanza della dignità dell'uomo sia
nelle relazioni che all'interno del sistema economico. Non è mancata la
riflessione rispetto alla situazione attuale, dove è emersa la negatività dell'
enorme competizione che oggi abbiamo, soprattutto a livello umano, l'egoismo
dei potenti e delle banche e quindi di
nuovo la relazione fra etica ed economia. Sostanzialmente abbiamo avuto modo di
comprendere che fra etica ed economia c'è sostanziale relazione, come
sintetizza la frase detta da monsignor Ciattini: "la banca la fa chi la gestisce".
Quindi l'uomo deve tornare ad essere artefice dell'economia e delle relazioni e
non un soggetto passivo pilotato dalle situazioni contingenti; deve tornare a
mettere "l'altro" al centro con i suoi bisogni. In definitiva noi tutti dobbiamo tornare
alla gratuità e alla condivisione, forse allora qualcosa potrebbe anche
cambiare. Costruttivo è stato il
confronto nato dalle domande poste da insegnanti e studenti che hanno avuto la
possibilità di approfondire tematiche inerenti al soggetto del dibattito, ma
anche ad esso esterne, in quanto sono state toccate problematiche di stringente
attualità quali la pedofilia. Forse il poco tempo a disposizione non ha
permesso di concludere pienamente il confronto, che meriterebbe una
continuazione. L'evento è stato motivo di occasione per i ragazzi della scuola
di avvicinarsi ad un mondo, quello
cattolico, spesso distante da loro e a personalità di un certo calibro e spessore sociale».