ilvicinato@ - «Il Sermone sul monte si chiude con un
severo richiamo al giudizio su colui che ascolta le parole di Gesù ma non le
mette in pratica. Il centro della parabola delle due case, infatti, non è tanto
sulla bellezza delle parole di Gesù o sul fatto di seguire le dottrine giuste e
di rigettare quelle sbagliate, ma è sull'ascoltare e sul mettere in pratica. Per
trovare un solido punto d'appoggio bisogna andare in profondità nella propria
vita, nel proprio sentire e nella Parola di Dio. La solidità dunque non è nella
superficialità, ma nella profondità. È vero, è più faticoso e difficile, ma
questa fatica dà sicurezza. Troppo spesso noi ci accontentiamo di un rapporto
superficiale con il Signore, di una conoscenza approssimativa della sua Parola,
pensiamo che vada tutto bene e che basti essere "buoni", e poi vediamo che le nostre vite vengono
portate via come da una piena. In realtà l'opera di ancoraggio al solido
fondamento di Cristo è una (bella) fatica che dura tutta la vita». Da
una riflessione di Paolo Ribet, Pastore evangelico