28 agosto 2013

TRIBUNALE DELL’ELBA, DI TURSI SCRIVE AGLI OTTO SINDACI DELL’ISOLA: “Datevi da fare! Nei prossimi giorni il Ministro presenterà a Camera e Senato le proprie decisioni circa le sedi che verranno eccezionalmente mantenute”

ilvicinato@ - Paolo Di Tursi, presidente dell’associazione forense dell’Isola d’Elba: «L'otto agosto scorso, il Senato ha approvato un ordine del giorno al c.d. Decreto del Fare, che impegna il Governo ad emanare un decreto correttivo entro il 12 settembre 2013. Il provvedimento suindicato dovrà avere ad oggetto il "salvataggio" di alcuni uffici giudiziari che presentano specificità di particolare rilievo, come era peraltro previsto dalla Legge delega, e dai vari pareri delle Commissioni giustizia di Camera e Senato. La Ministra della Giustizia in un intervista di ieri a RadioUno si è dichiarata disponibile a fare alcune eccezioni, pronunciandosi favorevolmente nei confronti delle sedi giudiziarie che soffrono la presenza della criminalità organizzata. Nessun altro commento in relazione a tutte le altre realtà particolarmente disagiate, quali quelle insulari. Nei prossimi giorni il Ministro presenterà a Camera e Senato le proprie decisioni circa le sedi che verranno eccezionalmente mantenute. È indispensabile quindi in queste ore, sollecitare con forza tutti i Parlamentari di riferimento (del territorio e non) nonché lo stesso Ministro ed il Presidente del Consiglio dei Ministri che, da Toscano, certamente ben conosce la nostra Isola. E' impensabile che si riconosca la specificità di alcuni territori, e non di altri quali quelli insulari. Peraltro i gravi disagi a cui sarebbe soggetta la popolazione e tutte le Forze dell'Ordine è già stata riconosciuta allorquando il Ministro ebbe a decidere di mantenere eccezionalmente gli Uffici del Giudice di Pace sulle Isole minori. A maggior ragione quindi, per la Sezione Distaccata del Tribunale, che garantisce a tutta la cittadinanza un servizio di giustizia insopprimibile e costituzionalmente garantito. La Costituzione non deve rappresentare uno slogan di convenienza, ma la politica ne deve garantire seriamente il rispetto e la concreta attuazione dei suoi principi. Confido nelle concrete iniziative che verranno adottate».