9 agosto 2013

VIA LE PROVINCE E LE REGIONI, AL LORO POSTO 36 DISTRETTI FEDERALI. La proposta taglia-sprechi della Società geografica consegnata al ministro Delrio: “Nuovi confini regionali per snellire la macchina dello Stato… Sarà la volta buona, o il solito passatempo sotto l’ombrellone?”

ilvicinato@ - «L'Italia potrebbe essere suddivisa in 36 mini regioni al posto delle 20 attuali, e il loro ruolo sarebbe quello di centri propulsori della macchina amministrativa e dello sviluppo. La nuova ripartizione del nostro Paese, almeno secondo la proposta di riordino territoriale a cui ha lavorato la Società geografica italiana, prevede l'abolizione delle 110 province e delle 20 regioni. Insomma, un riordino istituzionale funzionale che diminuirebbe la spesa pubblica, e ridarebbe coerenza storica e paesaggistica all’Italia. La proposta neoregionalista delle  36 nuove regioni, o dipartimenti alla francese o distretti federali, sarebbe il risultato di un'aggregazione intercomunale e non di un accorpamento delle province. L’obiettivo è quello di rendere le nuove unità amministrative autosufficienti e più vicine ai cittadini, ciò comporterebbe un risparmio di gestione e una semplificazione del quadro dell'erogazione di servizi. La proposta di questa ennesima rivoluzione amministrativa è nelle mani degli uomini di Graziano Delrio, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali».