ilvicinato@ - «L'Italia potrebbe essere suddivisa in 36 mini regioni al posto
delle 20 attuali, e il loro ruolo sarebbe quello di centri propulsori della
macchina amministrativa e dello sviluppo. La nuova ripartizione del nostro
Paese, almeno secondo la proposta di riordino territoriale a cui ha lavorato la
Società geografica italiana, prevede l'abolizione delle 110 province e delle 20
regioni. Insomma, un riordino istituzionale funzionale che diminuirebbe la
spesa pubblica, e ridarebbe coerenza storica e paesaggistica all’Italia. La
proposta neoregionalista delle 36 nuove
regioni, o dipartimenti alla francese o distretti federali, sarebbe il
risultato di un'aggregazione intercomunale e non di un accorpamento delle
province. L’obiettivo è quello di rendere le nuove unità amministrative
autosufficienti e più vicine ai cittadini, ciò comporterebbe un risparmio di
gestione e una semplificazione del quadro dell'erogazione di servizi. La
proposta di questa ennesima rivoluzione amministrativa è nelle mani degli
uomini di Graziano Delrio, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie
locali».