gisecat3@ - «Tra l’occupazione
tedesca, i bombardamenti alleati, le privazioni ma anche la vita che fa il suo
corso e che, oltre a far morire, fa ancora gioire, innamorare, concepire e
nascere, passano i mesi, finché in una calda e luminosa mattina del 17 giugno
1944, inizia nel Golfo di Campo, l’operazione Brassard, per la liberazione
dell’Elba. Unità terrestri del primo corpo d’armata francese di stanza in
Corsica, circa duecento unità navali di vario tipo e altrettanti aerei da
combattimento ingaggiano la battaglia con gli occupanti tedeschi. Piccoli
sbarchi in vari punti dell’isola sono già effettuati la notte precedente da
marines francesi, inglesi e marocchini. Al termine della prima giornata, le
forze attaccanti liberano la metà occidentale dell’isola ma i tedeschi
resistono altri tre lunghissimi giorni prima di cedere. Quello della
liberazione, per le sue modalità di svolgimento, è uno dei capitoli più
dolorosi della lunga e travagliata storia isolana: la battaglia coinvolge tutti
i centri abitati, Marina di Campo è tenuta a lungo sotto il fuoco delle
artiglierie navali, Portoferraio viene bombardata, Capoliveri subisce un cannoneggiamento,
Rio Marina e Porto Azzurro piangono la morte di una trentina di persone per
incursioni aeree. Le truppe coloniali, prima di essere brutalmente fermate
dagli ufficiali, si abbandonano a violenze di ogni tipo, compresi gli stupri,
odioso condimento di ogni guerra». Maria
Gisella Catuogno (fine quinto racconto)