ilvicinato@ -
«Comincio col dire che sento, come mai, un grande bisogno di verità. La verità
è che la nostra amata Italia rischia di non sopravvivere quale è stata finora
se in tempi brevi una volontà, un pensiero politico, uno schieramento di forze
reali (si può dire ancora un partito?) non si mette in grado di avviare una
svolta. Svolta dico, non generici appelli al rinnovamento. Ho seguito le
cronache della Leopolda di Matteo Renzi. Il suo messaggio “nuovista” è efficace
ed è giusto. Ma è troppo vago. Renzi non dice che siamo a un bivio molto
drammatico della storia d’Italia e non indica chiaramente la strada che
scegliamo: con chi, contro chi, e con quale strumento politico e raggruppamento
di forze combattiamo. A me pare che stia qui il banco di prova del
rinnovamento. Meno effetti speciali e più lucidità nel capire che i leader non
devono partire solo da se stessi. È arrivato il tempo di partire dalla realtà (…)
Mi preoccupa il fatto che Renzi proponga come modello di legge elettorale il “sindaco
d’Italia”. Di fatto un uomo solo al comando. Altro che i pesi e i contrappesi
del presidenzialismo americano. Qui i consigli comunali non contano niente e il
sindaco fa tutto lui». L’articolo completo di Alfredo
Reichlin è pubblicato sul www.unita.it