23 novembre 2013

ITALIANI: PIÙ CATTOLICI CHE CREDENTI? Un legame con la loro tradizione sempre più ideale e meno materiale, più di cuore che di testa, più di forma che di competenza, più di approssimazione che di radicamento. Senza esagerare: qualche superficialità e tanta confusione

ilvicinato@ - Fonte sito web Chiesa Valdometodista: «L’auto-collocazione religiosa degli italiani registra un 76% di credenti, mentre gli atei e i non credenti sono il 15%,  gli agnostici  il 4% e coloro che sono alla ricerca della fede si fermano al 5%. Però, ben il 79% degli intervistati si dichiara cattolico, insomma, il 3% in più del totale dei credenti. Com’è possibile? Ciò conferma una interpretazione culturale dell’appartenenza confessionale per cui in Italia l’adesione alla confessione cattolica non corrisponde necessariamente a una intima convinzione di fede, ma è determinata da fattori ambientali, dalla tradizione o semplicemente dal conformismo religioso. Tant’è che quanti pregando si rivolgono a Dio sono solo il 47% e a Gesù il 21%, alla Madonna  il 31% e ai santi il 12%. Un 10% si rivolge ai propri defunti e un 4% a un non meglio precisato altro. I dati forniti dall’indagine rivelano anche che il 63% degli italiani è bendisposto all’apertura delle moschee, il 63% è favorevole al riconoscimento delle coppie omosessuali, il 74% al testamento biologico, il 65% all’inseminazione eterologa. Da questa inchiesta, in definitiva, emerge un popolo che mantiene un legame con la sua tradizione, ma ciò è sempre più ideale e meno materiale, più di cuore che di testa, più di forma che di competenza, più di approssimazione che di radicamento. Nel frattempo, guardandosi attorno, gli italiani scoprono nuovi universi religiosi ai quali guardano con qualche curiosità e moderato interesse. Senza esagerare, con qualche superficialità e tanta confusione!».