ilvicinato@ - «La scusa
di Adamo "ero nudo", non è una parola insolente verso colui che lo ha
creato? E come può dire a colui che conosce ogni cosa: "mi sono
nascosto"? Queste parole di Adamo, ma anche di tutti noi uomini e donne,
sono piene di menzogna. Forse anche senza che ci accorgiamo della bugia che
usiamo sperando di farla franca. La paura è citata molte
volte sia nell'Antico sia nel Nuovo Testamento, ma come possiamo comprendere
che cos’è la paura al giorno d'oggi? A volte ci sentiamo nudi davanti a chi ci
interroga. A volte cerchiamo una menzogna comprensibile piuttosto che dire
quali sono i peccati, gli errori, le ignoranze che abbiamo. Tuttavia le nostre
paure sono più spesso la paura di sentire il dolore fisico o no: la paura della
morte, la paura di perdere la memoria, di ammalarci, di restare soli. La paura
primitiva, che nasce da centinaia o migliaia di anni fa, raggiunge anche noi. Allora,
c'è un messaggio comune per comprendere, come persone credenti, l'antica paura
e la nostra paura oggi? Vogliamo credere in quello che l’evangelista Giovanni
ci presenta: "Nell'amore non c'è paura". E che cos'è l'amore? E' difficile
capirlo, definirlo. Credo che potremmo dire: quello che non ci spaventa, quel
che non ci dà timore, quel che non ci dà terrore, quel che ci dà serenità e sicurezza,
perché Dio è misericordioso e non ci abbandona mai!». Da una riflessione di Sergio
Ribet, Pastore
evangelico