2 novembre 2013

UN SOGNO-NONSOGNO: “Da quei fori usciva una voce angosciante, incomprensibile e lamentosa, seguita da aria densa e filamentosa che ha preso la forma di una palla trasparente e luminosa. Nella sfera si susseguivano immagini catastrofiche che preludevano a una imminente fine della nostra specie!”

ilvicinato@ - «Voglio raccontare un fatto inspiegabile che la scorsa notte è capitato a me e a mia moglie. Io sono un agnostico, perciò prima di dare per certo un fatto, valuto tutte le probabilità. Ma veniamo al dunque: sotto casa mia ho una cantina  adibita a laboratorio dove insieme a mia moglie passiamo molto tempo intenti nei nostri lavori di bricolage di pittura e altro. Per isolare l'ambiente ho rivestito le pareti con il cartongesso, lasciando qua e là dei buchi di aerazione. Proprio da quei fori la notte scorsa usciva una voce angosciante, incomprensibile e lamentosa. L'episodio è durato poco tempo, forse meno di un minuto. Dopo un po', proprio da quel foro, insieme alla voce, abbiamo visto uscire prima sotto forma di aria densa e filamentosa che man mano prendeva forma fino a diventare una palla trasparente e luminosa, nel suo interno c’erano delle immagini che riguardavano l'umanità: si susseguivano immagini catastrofiche che preludevano a una imminente fine della nostra specie. La mattina, appena sveglio, ho affrontato l'argomento con mia moglie, ma con mio grande stupore lei non si ricordava più nulla. Le ho rammentato quello che era successo… e non poteva essere un sogno. I sogni non sono così nitidi! Io mi ricordavo tutto per filo e per segno, e poi in me era ancora viva la paura durata fino a tarda notte, ovvero fino a quando non ho ripreso sonno. Ora però mi sorge un dubbio, "i famosi dubbi di cui parlo sempre". Mi ritornano alla mente episodi riguardanti la mia adolescenza, vicende che non saprei definire in quanto li trovo troppo reali per essere sogni e troppo irrazionali per essere realtà. Questo mio sogno-nonsogno resterà impresso nel libro della mia memoria dove custodisco gli altri ricordi della mia giovinezza». Gianni (d.D.)