18 gennaio 2014

IL PRANZO DI BABETTE. "Rettitudine e felicità si sono baciate". "Un artista non è mai povero"

ilvicinato@ - Il pranzo di Babette è un racconto ambientato alla fine dell'Ottocento in un piccolo villaggio della Danimarca dove vivono due anziane sorelle, Martina e Philippa. Sono figlie di un pastore protestante, decano e guida spirituale del villaggio che con la sua morte, ha lasciato loro la direzione della locale comunità religiosa. Queste, dopo avere respinto ogni proposta di matrimonio, praticano una vita semplice e frugale. Un giorno si presenta loro una signora francese, Babette Hersant, sfuggita da Parigi perché accusata di essere una rivoluzionaria che viene ospitata dalle due signorine facendo loro da governante e contribuendo alle attività di beneficenza. Dopo quattordici anni a Babette arrivano diecimila franchi d'oro, vinti alla lotteria francese, e lei chiede di poter preparare un pranzo dedicandolo al centenario dalla nascita del pastore loro padre. I commensali, seguaci di una vita priva di ogni piacere, sono letteralmente sedotti e inebriati dal pranzo che Babette ha voluto organizzare per poter nuovamente esprimere il suo talento di artista. Tutti sono gioviali e felici, aiutati dalla bontà del cibo, dall'atmosfera e dall'amore con cui i piatti sono stati cucinati da Babette,. A quel pranzo, in sostanza, ricorre una frase che il pastore amava pronunciare: "rettitudine e felicità si sono baciate". Babette, per procurarsi ingredienti, bevande, cristalli e stoviglie ha speso tutto il suo denaro e così rimane in Danimarca, e dice alle due sorelle: "un artista non è mai povero".