19 gennaio 2014

IL VANGELO CI INTERROGA: “Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente Genesi 2,7”

ilvicinato@ - «Penso che questo racconto della creazione, scritto migliaia di anni fa nello stile della fiaba, voglia aiutare gli uomini e le donne a riflettere sulla loro realtà, e in particolare su una grande paura che accompagna la nostra esistenza: la morte. In questo racconto ciò che dona vita all'ammasso di polvere in forma umana è lo Spirito di Dio. Siamo una manciata di terra che dalla terra viene e alla terra deve ritornare, il nostro destino è quello della polvere. Questo dà terribilmente fastidio agli uomini e alla donne moderni, eppure, come credenti sappiamo che in questa polvere è stato inserito qualcosa che ci ha aperto gli occhi all'idea di eternità. Il soffio creatore di Dio che ci ha modificati, ci ha fatti cambiare, in qualche modo ci ha detto: “guarda che questa polvere che tu sei, è diventata qualcosa di importante ai miei occhi”. In quanto cristiani ci è impossibile non pensare al Signore Gesù Cristo che ha condiviso la nostra vita e ci ha rivelato questa dimensione di eternità ci ha amati a tal punto da dirci che anche se torneremo alla terra, questa non sarà la fine di tutto. Lo Spirito che ci ha dato la vita nella notte dei tempi è lo stesso che ci farà rivivere nonostante la morte». Da una riflessione del Pastore Claudio Pasquet