ilvicinato@- «Secondo Giovanni, Gesù è stato inviato nel mondo
come un’occasione offerta per uscire dalla disperazione e dal buio. La
disperazione non è intesa come qualcosa di occasionale, dovuta ad alcune
circostanze particolari delle nostre vite. Disperazione è la logica conseguenza
del vivere cercando la propria origine e il significato della propria vita in
se stessi. Girare attorno a se stessi, essere prigionieri di se stessi porta
alla disperazione. E’ disperazione perché non si va da nessuna parte, si
procede in tondo, gli orizzonti si restringono, le identità imprigionano. Dio
in Gesù offre un dono a questa vita prigioniera: la manifestazione del suo
amore incondizionato e la manifestazione della realtà del mondo. Dio ama e per
amore fa qualcosa a favore del mondo: invia Gesù per convincere a riporre ogni
fiducia in Dio e lasciarsi coinvolgere in un nuovo sguardo. Giovanni infatti
parla di Gesù come della “luce del mondo”. La luce che è Gesù illumina
impietosamente la realtà umana fatta di categorie giudicanti, autogiustificazioni,
rapporti di potere e offre un altro sguardo ed altre possibilità. Offre una
verità totalmente diversa dalle verità umane che si vogliono eterne ed
assolute, ma restano ambigue e sono capaci di diventare totalitarie. Questo è
salvezza, niente a che vedere con inferni, paradisi e aldilà; è una possibilità
di ricevere una nuova fondazione di se stessi, e una nuova occasione di vita». Erika Tomassone, Pastora
evangelica