ilvicinato@ - Beppe
Tanelli (geologo): «Le fratture e le cavità si sviluppano tendenzialmente secondo le
direzioni segnate dall'andamento del reticolo idrografico superficiale, che
segue linee di debolezza tettonica. Queste si incrociano, grosso modo, proprio
nella zona del Piano. Forti piogge, traffico, emungimenti idrici, sono le
ragionevoli concause dei crolli che si verificano in un "organismo"
già clinicamente fragile. In altre parole. Siamo di fronte ad un
"organismo" che ha bisogno di cure mediche. A prima vista ortopediche
e anche reumatologiche. Il paziente è stato lodevolmente tenuto sotto
osservazione dopo i crolli di due anni fa, ed è stato grazie a questo
monitoraggio che si sono evitate pesanti ricadute per il crollo dell'altro
giorno. La patologia è piuttosto complessa e ben vengano consulti da parte di
esperti qualificati. Nel frattempo, come direbbe un buon medico di famiglia,
operiamo per allestire una stabile viabilità alternativa, poiché a
prescindere dalla diagnosi degli specialisti, una cosa appare certa: il
paziente ha bisogno di riposo. Ha bisogno di un futuro alleggerito nel traffico
e nei prelievi idrici... per le piogge possiamo fare ben poco in tempi
brevi, in tempi più lunghi possiamo tentare di contenere i suoi
"impazzimenti", con politiche e comportamenti sempre più ecosostenibili».