ilvicinato@ - «Matteo sostiene che una
ricompensa in cielo attende coloro che sono oggetto di persecuzioni e calunnie
nel nome di Gesù, coloro che accolgono gli inviati da Dio come profeti, cioè
coloro che dicono la Parola in una determinata situazione umana. Una perdita
della ricompensa attende invece coloro che amano solo quelli che a loro volta
li amano, coloro che esibiscono il loro comportamento come realizzazione della
fede autentica, coloro che pregano, digiunano, soccorrono i poveri facendone
propaganda. La perdita della ricompensa è ovvia perché a costoro interessa di
più il riconoscimento dei propri simili in una logica di scambio: una buona
azione in cambio di un riconoscimento umano. La figura della ricompensa si
riferisce invece allo spirito del dono che si caratterizza per l’elemento del
segreto, cioè che si affida a Dio capace di vedere nel segreto. Coloro che sono
pronti a vivere della gratuità e del dono ricevono la promessa di ricevere
ancora molto di più di ciò che avranno dato. Il contrario della ricompensa non
è il castigo, ma l’esclusione dal Regno di Dio». Da una riflessione di Erika Tomassone, Pastora evangelica