ilvicinato@ - «Gesù ha presentato la volontà di
Dio come un invito ad entrare nel sistema della gratuità e del dono. Dio ci
chiama indipendentemente dalle nostre qualità e dona sovrabbondante possibilità
di vita. Entrati nel sistema del dono, usciamo dalla logica dello scambio. In
questo senso il cibo condiviso con chi ha fame, il bicchiere d’acqua
all’assetato, lo straniero accolto, il malato accompagnato, il prigioniero
visitato, chiunque essi siano, sono svelate come azioni umane appartenenti al
sistema della gratuità e del dono. Non si tratta di azioni studiate per
acquisire meriti, ma esempi di come si traduce nell’umano l’amore
incondizionato di Dio. Questo svelamento coglie di sorpresa i pagani ed è
invito a tradurre in azione la gratitudine che accompagna chi si riconosce
oggetto dell’amore di Dio. Gesù Cristo infatti si identifica con affamati,
assetati, stranieri, malati e prigionieri nel senso che egli dà la qualità di
suoi fratelli, a persone che nel sistema dello scambio vengono ignorate in
quanto caratterizzate da mancanze e necessità, quindi dall’impossibilità di contraccambiare
in qualche modo». Da una
riflessione di Erika Tomassone, Pastora evangelica