15 marzo 2014

RIO MARIA, RELAZIONE DEL 24 SETTEMBRE 1896 INVIATA DAL SINDACO GIOVANNI TADDEI CASTELLI AL PREFETTO DI LIVORNO. “Il monte Giove e relative vallate occupano un’area estesissima che rappresenta una buona parte del territorio comunale, sono adatti alla coltivazione; bene esposti e che riuscirebbero fertilissimi specialmente per la cultura della vite (5di6)

ilVicinato@ - «Il territorio di questo comune, oltre che ristretto per sua natura, è per la maggior parte costituito dalla zona mineraria di proprietà del demanio e dal monte Giove e relativa valle, che non contengono minerale di ferro ma che sono tenuti come boschi del demanio. Il monte Giove e relative vallate occupano un’area estesissima e che rappresenta una buona parte del territorio comunale, sono adatti alla coltivazione; bene esposti e che riuscirebbero fertilissimi specialmente per la cultura della vite; attualmente sono tenuti a bosco, custoditi e sorvegliati da una guardia forestale ma sia per i furti della legna, sia per gli incendi, hanno costituito per il demanio, se non una passività, certo neppure rendita. La quotazione dei medesimi e la vendita all’asta, mentre non porterebbe pregiudizio diretto allo Stato, avvantaggerebbe le condizioni di questa popolazione e così rimarrebbero intensamente produttivi quei terreni che verrebbero ad aumentare la ricchezza nazionale, mentre nelle mani del demanio non recano alcun benefizio». Fine quinta parte