22 marzo 2014

RIO MARIA, RELAZIONE DEL 24 SETTEMBRE 1896 INVIATA DAL SINDACO GIOVANNI TADDEI CASTELLI AL PREFETTO DI LIVORNO. “Affinché fosse costruita una scogliera che collegasse il moletto allo scoglietto. Quando tale domanda venisse accolta, non solo si renderebbero possibili i salvataggi, ma in caso di temporali sulla nostra Rada, potrebbero rifugiarsi le barche pescherecce” (6di6)

ilVicinato@ - «La nostra rada è disgraziata perché non è protetta da nessun riparo, contro il mare e spesso vi avvengono sinistri. E’ sentito quindi il bisogno che si faccia un’opera d’arte che valga almeno a rendere possibili i salvataggi. Per la vigente legge sui porti il Regio Governo ne ha lo stretto obbligo. Questo Consiglio comunale con deliberazione 9 agosto1896, di cui unisco copia, fece domanda al Regio Governo affinché fosse costruita una scogliera che collegasse il moletto allo scoglietto. Quando tale domanda venisse accolta, non solo si renderebbero possibili i salvataggi, ma in caso di temporali sulla nostra Rada,  potrebbero rifugiarsi le barche pescherecce di Santo Stefano, Giglio, Livorno, etc. etc. che tante e tante volte hanno corso pericolo di naufragarci; ed i lavori che dovrebbero eseguirsi sarebbero una non lieve risorsa per tanti operai disoccupati. Nutro fiducia che la S.V. Ill./ma non mancherà di raccomandare presso la superiore autorità questa pratica necessaria per la sicurezza degli approdi. Questi per sommi capi sono i bisogni di questa popolazione. Tolte queste cause di malessere, questo paese vivrebbe quieto e tranquillo, fidente nelle patrie istituzioni, affezionato al Re ed alla Patria e saprebbe respingere le male arti dei seminatori d’odio fra le classi sociali e dei faziosi politici». Con ossequio, Ing. Giovanni Taddei Castelli