ilVicinato@
- «La nostra rada è disgraziata
perché non è protetta da nessun riparo, contro il mare e spesso vi avvengono
sinistri. E’ sentito quindi il bisogno che si faccia un’opera d’arte che valga
almeno a rendere possibili i salvataggi. Per la vigente legge sui porti il
Regio Governo ne ha lo stretto obbligo. Questo Consiglio comunale con
deliberazione 9 agosto1896, di cui unisco copia, fece domanda al Regio Governo
affinché fosse costruita una scogliera che collegasse il moletto allo
scoglietto. Quando tale domanda venisse accolta, non solo si renderebbero
possibili i salvataggi, ma in caso di temporali sulla nostra Rada, potrebbero rifugiarsi le barche pescherecce
di Santo Stefano, Giglio, Livorno, etc. etc. che tante e tante volte hanno
corso pericolo di naufragarci; ed i lavori che dovrebbero eseguirsi sarebbero
una non lieve risorsa per tanti operai disoccupati. Nutro fiducia che la S.V.
Ill./ma non mancherà di raccomandare presso la superiore autorità questa
pratica necessaria per la sicurezza degli approdi. Questi per sommi capi sono i
bisogni di questa popolazione. Tolte queste cause di malessere, questo paese
vivrebbe quieto e tranquillo, fidente nelle patrie istituzioni, affezionato al
Re ed alla Patria e saprebbe respingere le male arti dei seminatori d’odio fra
le classi sociali e dei faziosi politici». Con ossequio, Ing. Giovanni Taddei Castelli