8 marzo 2014

RIO MARIA, RELAZIONE DEL 24 SETTEMBRE 1896 INVIATA DAL SINDACO GIOVANNI TADDEI CASTELLI AL PREFETTO DI LIVORNO. “Sarebbe perciò atto provvido di governo incoraggiare nel modo migliore l’agricoltura che finora è stata trascurata per i lavori più proficui della miniera ed anco per la ristrettezza del territorio” (4di6)

ilVicinato@ - «Il territorio di questo comune è limitato, montuoso, sterile e non proporzionato alla popolazione che vi abita e che quando le miniere non fossero attive, non offrirebbe sufficienti risorse per il di lei mantenimento. Le condizioni delle miniere sono tristi e disperate perché le medesime vanno esaurendosi: il Regio Ufficio geologico, dopo molti studi e saggi è venuto alla conclusione che, seguitando nell’attuale produzione annua, le miniere potranno essere esercitate con profitto, per circa un trentennio ed in forza di ciò il Regio Governo ha limitato da vario tempo la produzione per l’allontanamento della crisi mineraria, che sarà la maggiore disgrazia, forse irreparabile, della nostra popolazione. Sarebbe perciò atto provvido di governo incoraggiare nel modo migliore l’agricoltura che finora è stata trascurata per i lavori più proficui della miniera ed anco per la ristrettezza del territorio. La filossera fatalmente ha distrutto i vigneti che trovansi nel nostro territorio e se non interviene l’aiuto diretto del governo o la sua cooperazione per l’istituzione di una cassa agricola, difficilmente ed in un tempo molto remoto i nostri vigneti potranno essere ricostituiti. Incoraggiare il credito ed accrescere il terreno coltivabile fra i contribuenti sono i due fattori che possono sollevare le condizioni di questa popolazione e che potranno far fronte in un avvenire non lontano alle conseguenze disastrose della crisi mineraria». Fine quarta parte