27 marzo 2014

UN RIFLESSIONE DI DIETRICH BONHOEFFER, PASTORE E TEOLOGO PROTESTANTE, PROTAGONISTA DELLA RESISTENZA AL NAZISMO. Venne impiccato nel campo di concentramento di Flossenbürg all'alba del 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra

ilvicinato@ - «Il cristiano non è un homo religiosus, ma un uomo semplicemente, così come Gesù era uomo. S’impara a credere solo nel pieno essere al-di-qua della vita. Quando si ha completamente rinunciato a fare qualcosa di noi stessi. Un santo, un peccatore pentito o un uomo di chiesa, un giusto o un ingiusto, un malato o un sano (questo io chiamo essere al-di-qua, cioè vivere nella pienezza degli impegni, dei problemi, dei successi e degli insuccessi, delle esperienze, delle perplessità), allora ci si getta completamente nelle braccia di Dio, allora non si prendono più sul serio le proprie sofferenze, ma le sofferenze di Dio nel mondo, allora si veglia con Cristo nel Getsemani. Io credo che questa è fede, questa è metànoia (conversione), e così si diventa uomini, si diventa cristiani».