9 aprile 2014

IL SENATO E LA DEMOCRAZIA: “Di sicuro questa opposizione alla spinta riformatrice è un segnale negativo”

ilvicinato@ - Si fa presto a dire no all’abolizione del Senato e a strapparsi le vesti al grido di “difendiamo la democrazia”. Possiamo discutere della proposta di riforma contenuta nel progetto di legge predisposto dal Consiglio dei ministri il 31 marzo scorso, dei 21 membri nominati dal Presidente della Repubblica, della composizione paritaria di tutte le Regioni, o di altro. Ma nonostante tutto, è alquanto discutibile sostenere che abolire il Senato, o farne un organo di secondo grado, sia un’intollerabile vulnus alla democrazia. Tant’è che in Europa solo 17 paesi su 48 hanno un sistema bicamerale. Se poi andiamo a vedere le modalità di elezione, ci accorgiamo che solo tre paesi hanno i membri eletti direttamente dal popolo: Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera. Negli altri paesi, invece, la seconda camera è eletta in modo indiretto: in Germania dai governi locali, in altri paesi da parlamenti e consiglieri locali. Possiamo discutere di tutto, ma sicuro questa opposizione alla spinta riformatrice è un segnale negativo.