ilvicinato@ - «L’Isola d’Elba è
rappresentata in modo schematico, con una larga gobba a occidente, due profonde
insenature a sud e a est, mentre i siti antropizzati e fortificati sono
Marciana, Capoliveri, Rio Alto e Grassera, la Torre della Marina di
Marciana, il Volterraio con la Torre
del Giove e la Torre della Marina di Rio. Di fronte, in basso, sta il litorale
della Costa con Populonia e Piombino. Non c'è dubbio che l'elementarità
dell'insieme e l'incertezza del tratto, al pari di inedite denominazioni di
luoghi come Verifare (Rio nell'Elba) e Gresiri (Grassera), a prima vista diano
l'impressione di un'alta antichità. L'articolo è di Umberto Gentini e
s’intitola "Una pergamena, tante domande". Bisogna riconoscere che è
piuttosto forte, da subito, la tentazione di attribuire il disegno a un momento
iniziale del XV secolo, ossia alla prima epoca appiana, e di qualificarlo come
la più antica mappa dell'Elba finora conosciuta. Occorre ammettere, altresì,
che sono di un certo peso le argomentazioni addotte in tal senso. Fra di esse
spiccano le seguenti: Nella carta non c'è traccia di Cosmopoli, com'è noto
edificata nel 1548; compare invece Grassera, distrutta definitivamente dal
pirata Barbarossa nel 1534; a Piombino manca il Rivellino convesso, costruito
nel 1447». Roberto Scalabrini