gisecat3@ - «Vi identificate con Gervasio se siete
superstiziosi come lui o quasi: se entrate in crisi e fate gli scongiuri quando
un gatto nero vi attraversa la strada o vi capita di rovesciare dell’olio o di
rompere uno specchio; oppure ne prendete le distanze, commiserando con aria di
superiorità il suo spirito irrazionale e il repertorio di gesti assurdi che
compie per allontanare la malasorte, perché, al contrario, per voi la
superstizione non esiste e la scaramanzia è una parola bandita dal vocabolario.
In ogni caso, con la “Compagnia del registro” e tutti i bravi attori che vi
recitano, ma soprattutto con Gennaro Squillace nei panni del protagonista, il
divertimento è assicurato! Domenica sera, al Teatro dei Vigilanti, chi ha
assistito alla commedia “Non è vero…ma ci credo” di Peppino De Filippo,
ricevendo in omaggio, già al botteghino, un bel corno rosso di porcellana (non
si sa mai!), di risate se n’è fatte parecchie e non ha esitato a credere che
Squillace, nella vita docente di matematica all’ITCG Cerboni di
Portoferraio, il mestiere dell’attore
l’abbia nel sangue! Sarà per il suo aspetto austero e tenero al contempo; sarà
per la meravigliosa musicalità del dialetto napoletano; sarà per la sua
capacità di riempire lo spazio scenico e
organizzarlo, ma, davvero, chi non lo conosce potrebbe pensare che sia
figlio d’arte e abbia respirato la polvere dei palcoscenici dall’infanzia. Nella
ricostruzione della vicenda, dall’ampia valenza educativa per l’inaspettato
finale e la lezione che se ne può trarre, grande cura è stata posta nella
scelta degli abiti, degli arredi e delle suppellettili. Bravi dunque tutti gli
attori, a partire dal giovane e promettente Andrea Vitello, studente del corso
Iter, ma bravissimo Gennaro, al quale rinnoviamo i complimenti per aver scelto,
per il secondo anno consecutivo, di aiutare, attraverso il teatro, una scuola
sempre più povera di mezzi e di risorse». Maria Gisella Catuogno