ilvicinato@ - Fonte: Unione delle
Chiese metodiste e valdesi - «Un gruppo di persone decide di stanziarsi, di
formarsi una identità simboleggiata da una torre molto alta. Essi vogliono porre termine al loro
errare, ma Dio li disperde per realizzare il suo progetto di “riempire la
terra”, cioè “spargersi delle nazioni” che benedice e approva. La torre da
innalzare fino al cielo è il desiderio di espandersi verso qualcosa di
improprio, è una spinta verso il vuoto, piuttosto che verso la terra abitata,
una spinta verso il cielo deserto, piuttosto che verso il mondo popolato da
persone. Questo accade in chi ha paura e si spinge verso una chiusura che
comunica sicurezza contro ogni minaccia. Il sospetto sull’altro essere umano
predomina sull’accoglienza, sul confronto e sul dialogo. L’altro diventa
nemico, minaccia. Ma Dio pone fine a questa chiusura perché ha voluto che
l’essere umano fosse fratello e sorella con l’altro l’essere umano; Dio crea la
fraternità e la condivisione, ogni tentativo di isolamento e di chiusura è una
minaccia alla fraternità e alla solidarietà. Per questo Dio confonde le lingue,
inventa la diversità, permette la dispersione e le migrazioni dei popoli». Da una riflessione di
Giuseppe Ficara, Pastore evangelico