comitato2.6@ -
«Un gruppo di persone decide di costituire un comitato per la
realizzazione e il sostegno di un'iniziativa precisa, uno scopo determinato e
non generico, come invece è quello di un'associazione. Un partito politico è
un'associazione tra persone accomunate da una medesima finalità politica, dove
la loro attività si svolge nello spazio della vita pubblica. L’ambito
prevalente del partito o movimento politico è quello elettorale, da qui il continuo raffronto sul “prima” e il “dopo”, e l’espressione di giudizi negativi sull’operato degli
avversari, ecc. Il comitato, invece, persegue finalità etiche-solidaristiche, e
mira al conseguimento di precisi obbiettivi importanti dal punto di vista
sociale o di interesse pubblico. Il fine di un comitato può essere dei più
vari: sostegno a persone ammalate, raccolta fondi, promozione di un’iniziativa
culturale, sportiva o ricreativa, tutela dell'ambiente, del paesaggio o di
luoghi culturali. Il comitato si pone come ponte tra i problemi di più persone
e un ente pubblico. Il comitato di protesta ha il compito di segnalare quello che non funziona
nel suo campo d’azione, fotografando l’esistente e facendo proposte realistiche
per superare le criticità individuate. Il
comitato sostiene la sua iniziativa con dibattiti di confronto e d’incontro, assemblee,
cortei, presidi in luoghi simbolici, sitin in spazi pubblici, altre forme d’informazione,
etc. limitandosi a denunciare le difficoltà del momento, senza dare giudizi e svolgere
analisi su cose, su fatti o persone del passato, poiché queste, casomai, spettano
ai partiti in contesa fra loro. Il comitato, se veramente apartitico, non pratica
giudizi di parte, insulti e offese
personali e, meno che mai, forme di violenza quali calci e pugni contro chicchessia,
cose o persone, nonché altri atteggiamenti intolleranti e incivili». Comitato 2.6