24 settembre 2014

LA DIFFERENZA FRA UN COMITATO E UN PARTITO: “Il comitato ha finalità etiche-solidaristiche, segnalala quello che non funziona nel suo campo d’azione, fotografando l’esistente e facendo proposte realistiche per superare le criticità individuate. Giudizi e analisi su cose, su fatti o persone del passato spettano invece ai partiti in contesa fra loro”

comitato2.6@ - «Un gruppo di persone decide di costituire un comitato per la realizzazione e il sostegno di un'iniziativa precisa, uno scopo determinato e non generico, come invece è quello di un'associazione. Un partito politico è un'associazione tra persone accomunate da una medesima finalità politica, dove la loro attività si svolge nello spazio della vita pubblica. L’ambito prevalente del partito o movimento politico è quello elettorale, da qui il continuo raffronto sul “prima” e il “dopo”, e l’espressione di giudizi negativi sull’operato degli avversari, ecc. Il comitato, invece, persegue finalità etiche-solidaristiche, e mira al conseguimento di precisi obbiettivi importanti dal punto di vista sociale o di interesse pubblico. Il fine di un comitato può essere dei più vari: sostegno a persone ammalate, raccolta fondi, promozione di un’iniziativa culturale, sportiva o ricreativa, tutela dell'ambiente, del paesaggio o di luoghi culturali. Il comitato si pone come ponte tra i problemi di più persone e un ente pubblico. Il comitato di protesta ha il compito di segnalare quello che non funziona nel suo campo d’azione, fotografando l’esistente e facendo proposte realistiche per superare le criticità individuate.  Il comitato sostiene la sua iniziativa con dibattiti di confronto e d’incontro, assemblee, cortei, presidi in luoghi simbolici, sitin in spazi pubblici, altre forme d’informazione, etc. limitandosi a denunciare le difficoltà del momento, senza dare giudizi e svolgere analisi su cose, su fatti o persone del passato, poiché queste, casomai, spettano ai partiti in contesa fra loro. Il comitato, se veramente apartitico, non pratica giudizi di parte, insulti e offese personali e, meno che mai, forme di violenza quali calci e pugni contro chicchessia, cose o persone, nonché altri atteggiamenti intolleranti e incivili». Comitato 2.6