pd.elba@ - «Riteniamo
più coerente individuare uno specifico ambito di paesaggio dell’Arcipelago
Toscano, tenuto conto della sua individuazione consolidata per merito
dell’istituzione del PNAT, della concreta diversità morfologica del paesaggio
marittimo. Rimarchiamo che un’altra cosa è il
territorio e il paesaggio delle Colline Metallifere di cui
l’Isola
d’Elba non può essere ridotta a “chiusura visiva”. Rileviamo
anche una contraddizione con l’allegato “C” (sistema
costiero) che ci sembra logicamente individui un sistema dell’Arcipelago. Essendo
l’intero territorio insulare sottoposto a vincolo, questo territorio,
unitamente agli altri sotto tutela della Regione,
si fa carico di rappresentarla e di tutelarne il brand, avendo in
cambio solo un sostanziale appesantimento delle procedure autorizzative degli
interventi. Questo, senza dimenticare che si
rischia una precostituita opposizione a qualsivoglia trasformazione, o
innovazione. Insomma, si
corre il rischio che facendoci carico di salvaguardare l’immagine della
Toscana, di fatto si garantisca ad altre aree, comunque non degradate o brutte,
oppure semplicemente
meno belle, l’opportunità di trasformazione e sviluppo che a
noi verrebbero negate. Peraltro si segnala come, in
relazione alla normativa predisposta, di
fatto si contraddice l’assunto riportato nella
relazione circa l’obiettivo di sottrarre la valutazione dei progetti di
trasformazione al parere di un funzionario pubblico ancorandolo a regole
condivise». L’articolo completo è
pubblicato su www.elbareport.it